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Crisi migratorie: Ue trova l’accordo sul regolamento, la Germania fa marcia indietro sulle Ong

BRUXELLES – Gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Ue hanno trovato un accordo sul regolamento sulle crisi migratorie nel Coreper, annuncia la presidenza spagnola. L’accordo, conferma una fonte diplomatica Ue, è stato raggiunto a maggioranza qualificata. L’Italia ha votato a favore, aggiunge la fonte, ma allegherà una dichiarazione a verbale. Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo era l’ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni che era ancora incagliato in Consiglio: ora potranno iniziare i negoziati con il Parlamento Europeo, con l’obiettivo di avere un accordo sul pacchetto prima di fine legislatura. Altro tassello importante sarà il Consiglio europeo di domani a Granada, da cui la premier Giorgia Meloni si aspetta “passi in avanti” e il ministro degli Esteri Antonio Tajani si augura che si possa trovare una posizione comune e che “non prevalgano gli interessi elettorali nazionali”.

Il compromesso raggiunto oggi prevede la rimozione di uno dei due riferimenti espliciti al ruolo delle Ong nel Mediterraneo. Il riferimento esplicito alle Ong mirava ad evitare, in sostanza, che possano venire accusate in futuro di uso strumentale delle migrazioni. Ora quel riferimento è stato rimosso. Un altro riferimento alle Ong, legato ad un considerando, nel testo è rimasto, secondo una fonte diplomatica europea, ma sarebbe meno rilevante.

In una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di rimpatrio. Tra l’altro, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla presentazione, alleggerendo così le pubbliche amministrazioni. Uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue, che possono assumere la forma di ricollocazione dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in crisi verso gli Stati membri contribuenti; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; contributi finanziari o misure alternative di solidarietà.

Per Fernando Grande-Marlaska Gómez, ministro degli Interni spagnolo, “con l’accordo di oggi siamo in una posizione migliore per raggiungere un accordo sull’intero patto sull’asilo e sull’immigrazione con il Parlamento Europeo entro la fine di questo semestre”. Per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, l’accordo consentirà di approvare “il patto prima di fine legislatura”.

“È un risultato importante per l’Italia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “È stato tolto dal testo il paragrafo sulle ong, si tratta di un risultato importante per l’Italia”, ha spiegato Tajani, ricordando che l’invio di sette navi tedesche per l’assistenza ai migranti “sembrava quasi una provocazione” e invece “siamo riusciti a ottenere un risultato molto positivo per l’Italia”. 

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