Rinnovare le Istituzioni

Migranti, von der Leyen:”Quelli che attentano alla sicurezza vanno subito espulsi”. 9 Stati Ue sospendono Schengen

BRUXELLES – Perfino la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – dopo decenni di sonno profondo delle istituzioni comunitarie – si accorge che occorre intervenire per rispedire al loro Paese i clandestini che attentato alla sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre città. Ci volevano i recenti attentati e i morti di Parigi e di Bruxelles (proprio sotto il suo naso) ad opera di uomini legati all’Isis per aprirle gli occhi. Soltanto le sinistre italiane (Schlein e Giani in testa), la CEI, Mattarella e le Ong sostengono l’accoglienza ad ogni costo e anzi qualcuno si oppone alla creazione in Italia dei cpr per clandestini pericolosi, per presunte ragioni umanitarie.

“Alle persone considerate una minaccia per la sicurezza che hanno ricevuto un ordine di rimpatrio attualmente può essere chiesto di andarsene volontariamente. Dobbiamo cambiare urgentemente questa situazione”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles con il premier belga, Alexander De Croo, e il premier svedese Ulf Kristersson. “La Commissione Ue per questo ha proposto che se una persona è considerata una minaccia per la sicurezza pubblica, i Paesi devono avere il potere di costringerla ad andarsene. Fa parte del Patto Ue per le migrazioni e l’asilo”, ha sottolineato.

“Domani parleremo della dimensione esterna della migrazione, non parleremo di un solo Paese partner, come la Tunisia o l’Egitto. Parleremo anche dei Balcani. C’è anche una questione finanziaria da affrontare e una dimensione operativa”. Lo ha detto un alto funzionario Ue in vista del Consiglio Affari Interni che si terrà domani a Lussemburgo. “Non ci focalizzeremo quindi su un unico Paese”, ha aggiunto. Sul percorso per il Patto sulla migrazione l’alto funzionario ha spiegato “non c’è stato ancora nessun trilogo, e quindi nessuna negoziazione ancora” dopo l’ok al regolamento sulle crisi. “il cronoprogramma resta quello di avanzare entro la presidenza spagnola”, ha aggiunto. 

Sospendere gli accordi di esenzione o facilitazione del visto con i Paesi terzi nel caso di minacce ibride. E’ una delle principali proposte contenute nella riforma del meccanismo di sospensione dei visti presentata oggi dalla Commissione europea. “L’evoluzione del contesto geopolitico ha portato con sé nuove sfide” legate ai visti, evidenzia Bruxelles, indicando che la riforma è tesa a “rispondere in modo più rapido e deciso a queste sfide”, che includono anche “l’aumento degli arrivi irregolari” di migranti “dovuto al mancato allineamento con la politica dei visti dell’Ue” e “la strumentalizzazione dei migranti”.

SCHENGEN – Mentre le istituzioni europee, come loro solito, chiacchierano, gli Stati agiscono. Aumenta il livello di minaccia terroristica in tutto il continente e almeno nove Paesi dell’Unione, compreso il nostro, hanno notificato alla Commissione la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen contro il rischio di attentati dovuto alle tensioni in Medio Oriente. A dare la misura della sensibilità del livello di allerta così alto è il caso della reggia di Versailles, costretta per la terza volta in cinque giorni ad evacuare i visitatori a causa di un allarme bomba. Nelle ultime ore, nel mirino delle segnalazioni sono poi finiti anche gli aeroporti francesi: quelli di Nizza, Nantes, Lille, Lione, Tolosa e Beauvais sono stati costretti ad evacuare per poi riaprire gradualmente. Stessi provvedimenti per l’aeroporto di Ostenda in Belgio, dove a Bruxelles solo due giorni fa l’attentatore Abdesalem Lassoued ha ucciso due persone.

ITALIA – In Italia i servizi seguono da vicino la situazione e i riflettori sono puntati su una cinquantina di radicalizzati. “Non si stratta solo di richiedenti asilo – spiegano fonti investigative – ma anche anche di persone integrate che vivono stabilmente qui”. Dall’inizio di quest’anno già in 54 sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato: l’ultimo è un 28enne gambiano sbarcato in Italia nel 2016. Intanto il nostro Paese, che sta monitorando al suo interno 28mila obiettivi sensibili oltre ai principali snodi, sta per attivare controlli temporanei (dal 21 ottobre per un periodo di dieci giorni) al confine con la Slovenia. Sospendendo di fatto Schengen così come fatto da Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia per alcune loro frontiere.

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